Tra i tanti campi di applicazione nei quali i droni stanno iniziando ad aggiudicarsi un ruolo di primo piano ce n’è uno che potrebbe salvare migliaia di preziose vite umane: le operazioni antincendio.
Da diverso tempo, infatti, sono iniziate in tutto il mondo, ed anche in Italia, delle sperimentazioni durante le quali i droni sono stati impiegati dai vigili del fuoco per effettuare delle simulazioni che hanno dato dei risultati molto incoraggianti.
La domanda se i sistemi a pilotaggio remoto potranno nel prossimo futuro trasformarsi in validi alleati nella guerra agli incendi è una domanda ancora aperta ma tutto lascia presagire che sarà così. In particolare d’estate, infatti, gli incendi boschivi o in aree agricole di natura dolosa o accidentale sono, purtroppo, all’ordine del giorno con conseguenza spesso drammatiche: migliaia di ettari di macchia mediterranea in fumo con danni incalcolabili all’ecosistema.
Utilizzarli a scopo preventivo mediante azioni di videosorveglianza– in particolare nelle zone più ad alto rischio- potrebbe rivelarsi una efficace strategia per limitare nei limiti del possibile l’insorgere di tali episodi.
Si stima che nei prossimi anni nel mondo il mercato dei droni antincendio supererà gli 880 milioni di euro
Quali sono i principali vantaggi dei droni antincendio?
Capacità di operare in situazioni di scarsa visibilità: i droni sono dotati di sensori a infrarossi in grado di “destreggiarsi” agevolmente anche nel fumo molto intenso e di “vedere” ciò che un soccorritore/operatore dall’elicottero- a causa dell’altezza- non sarebbe in grado di avvistare
Fornire in tempo reale ai Vigili del Fuoco preziose informazioni in aree difficilmente accessibili e a segnalare se sono all’orizzonte nuovi pericolosi focolari prima che le fiamme inizino a divampare pericolosamente.
Ridurre drasticamente il rischio di perdite di vite umane legate alle operazioni di soccorso/spegnimento: Molto spesso la generosità dei vigili del fuoco si traduce in drammatici atti di eroismo. Intervenire, dunque, solo dove il rischio è concreto senza dover essere costretti a compiere degli “azzardi” potrebbe rivoluzionare il modo di operare in contesti critici.
Si tratta, fino a questo momento, solamente di un processo sperimentale e per quanto riguarda l’Italia al momento ancora non esiste un protocollo codificato che indichi le modalità di utilizzo dei droni in operazioni antincendio a supporto dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell’ordine. Tuttavia, già diverse regioni italiane hanno manifestato la volontà di proseguire su questa strada e con tutta probabilità non è da escludere che a breve la questione sarà affrontata anche dal Parlamento.
Incendi, alcuni prototipi che lasciano ben sperare
L’azienda Aerones ha brevettato un prototipo di drone- costituito da 28 motori- davvero eccezionale. Il velivolo, infatti, può volare a ben 275 metri di altezza e sollevare fino a 200 kg.di altezza.
Il grande punto di forza di questo modello– ancora in fase di sperimentale- è che può partecipare attivamente alle fasi di spegnimento in aree particolarmente critiche mediante un tubo dell’acqua collegato direttamente alla cisterna dell’ automezzo dei Vigili del fuoco. Il tempo di volo è ancora estremamente limitato (circa 30 minuti), ma i tecnici dell’azienda sono al lavoro per “allungare” decisamente la durata della batteria.
Per vedere all’opera il drone antincendio Aerones guarda questo video: