Sempre più spesso si parla di droni, e della loro efficacia, efficienza, della loro struttura e della loro qualità a livello tecnologico. Ma quanto ne sappiamo al riguardo dei droni, e di come sono fatti e quali sono le principali caratteristiche, peculiarità tecniche e la loro composizione?
In effetti, l’aspetto tecnologico è preponderante quando si parla di droni: e proprio le loro componenti sono uno degli aspetti principali attorno a cui intavolare una discussione, un’analisi e, perchè no, una differenziazione.
Se infatti è possibile distinguere i droni per i loro utilizzi, per le differenti tipologie di persone che possono usarlo (dai professionisti agli emergenti, dai bambini ai principianti), passando per le professioni in cui possono essere applicati (per esempio nell’ingegneria, nei trasporti, nel cinema, nell’agricoltura per fare degli esempi) è anche possibile
distingue i droni i base ai componenti tecnici. In particolare, uno degli elementi distintivi fa riferimento al motore, e ancora di più, alla presenza o meno delle spazzole.
Ma in che senso? Cosa sono le spazzole di un drone? In che modo il drone viene distinto tra modelli con e senza spazzole?
Cosa si intende per drone con motore senza spazzole? Ecco tutte le informazioni utili un questo senso.
Considerazioni di base sui droni con motore senza spazzole: cosa sono, come funzionano
La prima cosa da dover fare è, in tal senso, parlare di motori. In questa ottica si possono per appunto distingue i motori di un drone con o senza le spazzole. Ma andiamo con ordine, per chiarezza.
Ecco: i motori presenti sui multicotteri droni possono essere di tre tipi:
- 3 (tricottero),
- 4 (quadricottero),
- 6 (esacottero),
- 8 (ottocottero).
Partendo da questo presupposto, possiamo dire che ogni motore è collegato a un’elica (altrimenti detta propeller) che ruota e permette al drone di alzarsi da terra. Insomma, di volare. Ebbene:
I motori installati sui droni sono di tipo elettrico, ma moltissimi nel particolare, sono di tipo “brushless”, ovvero sia “senza spazzole”. Questo particolare tipo di motori funziona pertanto senza bisogno di contatti elettrici striscianti (in poche parole, quindi, senza le “spazzole”) sull’albero motore.
I vantaggi nell’uso di un drone con motore senza spazzole
Cosa cambia? Quali possono essere, se ci sono, i pro e i contro? Si parte da un concetto piuttosto ovvio per chi è del mestiere, per così dire. Ovvero, usando un drone con motore senza spazzole, si potranno avere dei vantaggi molto spiccati. Quali:
- una minore resistenza meccanica: questo implica un miglioramento sostanziale delle performance strutturali e di base del drone in quanto tale;
- un peso inferiore: in modo evidente, il minor peso rende più funzionale e produttivo l’utilizzo del mezzo;
- zero possibilità che si formino scintille al crescere della velocità di rotazione: un segnale, questo, piuttosto eloquente circa il maggior senso concreto di sicurezza nell’uso del drone.
- minore necessità di manutenzione periodica: una vera e propria manna per chi predilige l’uso prolungato del drone ma ha poco tempo per le complicate operazioni di manutenzione
Chiarimenti sulle peculiarità e caratteristiche tecniche di un motore senza spazzole in un drone
Vanno però chiarite delle cose. A differenza dei motori a spazzole,, quelli brushless hanno bisogno di ulteriori componenti come l’ESC (Electronic Speed Controller). Va anche detto che
a livello di garanzia di tenuta, di stabilità in volo, e di resistenza alle differenti condizioni meteorologiche, la mancata presenza delle spatole non fornisce alcun tipo di pregiudiziale, anzi, viene da molti considerato un elemento di maggior sicurezza nella gestione del mezzo aereo.
Quali sono le altre componenti di un drone con motore senza spazzole
Non esiste solo il motore senza spazzole, naturalmente. Il drone in questione garantisce una certa affidabilità proprio perchè il motore privo di spazzole interagisce, nel vero senso della parola, con le altre componenti del mezzo aereo. Quali?
- Telaio (frame)
Il telaio è in pratica l’ossatura del drone, e cambia a seconda del numero di motori. I telai possono essere di legno, plastica, alluminio e carbonio,e si abbinano al motore in base al rapporto della resistenza, peso e durata di volo del drone. - ESC: Electronic Speed Control: è la componente del drone che unisce i motori brushless al Flight Controller ed è basata da un insieme di cavi nel cui ‘cuore’ si trova la cosiddetta scheda elettronica. La sua utilità è cruciale: permette ai motori di girare in entrambi i sensi e a velocità variabili.
- Batteria Li-Po (Lithium-ion Polymer Batteries): si tratta come si sa, di batterie ai Polimeri di Litio che sono scelte sui droni perchè non possiedono contenitori di metallo e dunque sono più leggere di quelle classiche
- Flight Controller: consiste nella centralina di bordo ed in pratica è il sistema di autopilotaggio del drone. Permette di mantenere il multicottero stabile durante il volo. Per funzionare, si interfaccia ad’unità IMU, che può trovarsi anche all’interno dello stesso Flight Controller.
- IMU: cioè Inertial Measurement Unit è l’insieme delle componenti elettroniche che permettono il funzionamento del drone. Può disporre di: antenne GPS, giroscopi, accelerometri, barometri, etc, strumenti di misurazioni inerziali, che permettono al Flight Controller di migliorare la risposta alle improvvise variazioni dei fattori che vengono registrati registrati.