Negli ultimi anni le tipologie di droni in commercio sono letteralmente “volate alle stelle” per soddisfare la crescente domanda di semplici appassionati (hobbisti di tutte le età) o professionisti (registi, fotografi, scienziati, ricercatori, forze di sicurezza) che chiedono prodotti tecnologicamente sempre più avanzati. Attualmente sono disponibili droni che partono da meno di 100 euro (dei semplici giocattolini, in realtà) fino ad arrivare a diverse migliaia. La possibilità di scelta è, pertanto, quasi infinita, e puoi optare per quello più in linea con le tue tasche e livello di esperienza. Il consiglio è chiaramente quello di iniziare con un prodotto non troppo costoso e potente per poi virare pian piano su modelli superiori.
Quali sono i migliori materiali da costruzione di un drone? Nonostante le enormi differenze tra i modelli “giocattolo” e quelli professionali da svariate migliaia di euro, ci sono degli elementi comuni a tutti gli aeromobili. Come sempre, sarà il prezzo, ovviamente, a determinare la qualità di questi materiali e, dunque, le prestazioni del drone in termini di resistenza, affidabilità e durata in volo. Vediamo brevemente quali sono.
Il telaio: lo scheletro del drone
Il telaio (o frame) si potrebbe paragonare allo scheletro per il corpo umano. È costituito da un asse centrale al quale si “aggrappano” i bracci e tutte le varie componenti. Può essere in plastica, legno o fibra di carbonio formato da un unico componente o da più pezzi assemblati. Come si può facilmente immaginare, i telai di qualità più bassa sono quelli in plastica (meno resistenti e soggetti a danneggiamenti). Sono in crescita costante gli amanti del fai da te che decidono di costruire con le proprie mani droni con materiali da riciclo trovati in casa. Un modo bello, divertente ed economico per approcciarsi al mondo di questi fantastici oggetti volanti.
Il materiale da costruzione e la grandezza del telaio incidono sulle prestazioni del drone. Se è vero che quelli più grandi sono dotati di maggiore stabilità, chiedono, allo stesso tempo, uno sforzo nettamente superiore al motore per tenerlo in aria. Se sei agli inizi, pertanto, meglio affidarsi a droni con telai in plastica e non troppo larghi.
Il motore: voli a trazione “brushless”
È la componente elettrica fondamentale in quanto sopporta tutto il peso del drone e fa girare le eliche per spiccare il volo. La tipologia più diffusa è quella “brushless” a corrente continua/alternata. Lo caratterizza il non aver bisogno di contatti elettrici striscianti (“spazzole”) sull’albero rotore per agire. I droni presenti sul mercato si differenziano in base al numero di motori: possono essere tricotteri, quadricotteri, esacotteri e ottocotteri.
Eliche: le gemelle siamesi del motore
Come per il telaio, possono essere in plastica (economica ma fragile), carbonio (resistente ma costoso), legno (leggero ma poco resistente).
Le due caratteristiche da tenere a mente quando si valuta un’elica sono il diametro (cioè la lunghezza) ed il passo (inclinazione rispetto al perno).
Sono indissolubilmente legate al motore. A motori di grande potenza, infatti, vanno associate eliche con un diametro grande, al contrario, a motori di piccola potenza vanno “aggiunte” eliche con un diametro piccolo.
Batteria Li-Po: piccole dimensioni, tanta potenza
A differenza delle vecchie batterie a ioni di litio non ha bisogno di nessun contenitore metallico (è dunque leggerissima) e si caratterizza per la capacità di immagazzinare molta energia in pochissimo spazio. Il suo limite maggiore è, però, la durata (garantisce un volo massimo di 27/28 minuti nei modelli più sviluppati). Per saperne di più sulla batteria Li-Po e su alcuni piccoli trucchi da usare per farla durare di più, leggi questa breve guida.
ESC (Electronic Speed Control): il cervello del drone
Si potrebbe definire il “cervello” del drone, il circuito elettrico che indica al motore – collegando il brushless al Flight Controller- come deve muovesi: la velocità del movimento (in entrambi i sensi) e la direzione che deve tenere. Ci permette così, di far compiere al nostro aeromobile molteplici traiettorie. Svolge, inoltre, una funzione di frenatura dinamica.
IMU (Inertial Measurement Unit) per coordinare le operazioni di volo
È una componente essenziale della centralina di volo- al pari della la scheda madre per un computer- composta da una CP che si occupa di coordinare tutte le operazioni in alta quota e aggrega al suo interno un insieme di sensori e componenti elettroniche (Gps, accelerometro, giroscopio, barometro, termometro ecc.).
Radiocomando o sistema di controllo a distanza: per non perdere mai di vista il drone
Come per tutti i dispositivi elettronici che funzionano a distanza, anche il drone è dotato di un sistema di controllo radiocomandato costituito da un trasmettitore (controller) e da un ricevitore. Senza di esso non sarebbe possibile guidare e tenere sempre sotto controllo in tempo reale il nostro apparecchio. I droni standard dispongono del classico “telecomando” a diversi canali. Ma oggi, grazie alle nuove tecnologie, hai la possibilità di pilotare il drone anche attraverso il telefonino o il tablet (nei modelli ovviamente evoluti).