Sport e droni, un connubio impensabile solo pochi anni fa ma che, invece, si sta trasformando in una passione nuova e divertente per milioni di persone in tutto il mondo. Sono, in particolare gli “sport estremi” ad aver scoperto nei multicotteri degli affidabili compagni in grado di “iniettare” ancora più adrenalina di quella che già di base caratterizza queste discipline.
I droni, infatti, possono seguire passo a passo un surfista mentre si destreggia abilmente tra le onde effettuando bellissime riprese video che “immortalano” le acrobazie sulla tavola in mare o su uno snowboard in montagna, filmare incredibili salti ai limiti della scelleratezza su potenti moto da cross, accompagnare il paracadutista mentre si lancia da alta quota. Se, dunque, questi sport hanno già in sé una componente particolarmente emozionante, i droni- tarati su misura per ogni singola competizione- aggiungono una bella dose di “pepe” in più.
Caratteristiche dei droni sportivi
Per effettuare riprese spettacolari e di qualità, il drone deve essere dotato di alcune caratteristiche fondamentali che permettano di “esaltare” le prestazioni sportive durante l’azione. Vediamone brevemente alcune:
Capacità di volare ad una velocità costante e di mantenere sempre una distanza sufficiente per tenere il passo del “protagonista”
Un adeguato sistema di stabilizzazione delle immagini: Un evento sportivo ha nell’azione e nella “vivacità” i suoi punti di forza, senza contare che in mare aperto, ad esempio, il vento puoi spirare a ritmo sostenuto. Il movimento la fa dunque da protagonista. Il rischio di riprese mosse è sempre dietro l’angolo. Pertanto è importante che non solo la telecamera abbia una risoluzione delle immagini adeguata, ma che sia dotato allo stesso tempo di un sistema di stabilizzazione capace di minimizzare gli “sbandamenti”.
Drone surfing
Dicevamo che i droni appositamente “taranti” permettono di seguire in tempo reale gli spostamenti del surfista, ma se fosse il drone stesso a “trainarlo” nel vero senso della parola? L’azienda statunitense Freefly Systems ha tirato fuori dal cilindro un drone ottocottero in grado di trainare un serfista “sostituendosi” alla barca a motore.
Il video su Youtube ha riscosso un enorme successo ma almeno per un po’ è probabile che resterà uno sport di “nicchia”: il velivolo, infatti, costa circa 17.000 dollari. Ma come ben sappiamo, il mercato in tal senso “corre” molto velocemente e se da semplice prototipo si trasformerà in un modello lanciato sul mercato, i costi saranno destinati a scendere inesorabilmenente.
Qui puoi vedere il video dell’“impresa” realizzata daFreefly Systems:
Skateboard “volante”
Franky Zapata ha messo a punto un velivolo con pedana chiamato Flyboard Air davvero spettacolare: è in grado, infatti, di trasportare una persona a 3 km di altezza e ad una velocità di 150 km/h per ben 10 minuti.
L’esibizione pubblicata su Youtube ha fatto il giro del mondo (sono ormai vari milioni le visualizzazioni) ed ha lasciato tutti a bocca aperta
La prima moto del cielo
Un’altra diavoleria è stata progettata dall’azienda russa Hoversurf che ha realizzato un prototipo chiamato Scorpion 3, una sorta di ibrido tra una moto ed un drone. Lo strano velivolo è in grado di sollevarsi in aria e di percorrere un circuito come farebbe un vero centauro con la grande differenza che le gomme non esistono! Tutto si svolge “comodamente” nell’aria.
La particolare “corsa” postata su Youtube ha raggiunto oltre 9 milioni di visualizzazioni riscuotendo commenti estasiati da parte degli utenti di tutto il mondo che non credevano ai loro occhi. Chissà che tra qualche anno non vedremo circolare per le strade delle nostre città questi strani veicoli stravolgendo completamente l’idea che abbiamo oggi della parola traffico! (stabilendo, ovviamente, una serie di norme di sicurezza per scongiurare spiacevoli incidenti “aerei”)
Qui il video caricato dall’azienda il 3 febbraio 2018. Da lasciare davvero senza parole.
Drone racing, una passione a tutta velocità
Le “Drone Racing” sono la nuova frontiera dello sport con i droni dove i veri protagonista sono 2: il velivolo e l’abilità dei piloti. Si tratta di competizioni che stanno prendendo sempre più piede in tutto il mondo e che si possono svolgere sia in spazi aperti (“Outodoor”) che in spazi chiusi (“Indoor”).
Durante queste gare i piloti mostrano agli avversari ed al pubblico di che “pasta” sono fatti con acrobazie spericolate, free-style, aggiramento di ostacoli ecc. Non sono solo sfide di velocità- per questo molto spesso i piloti modificano personalmente il velivolo per renderlo “imbattibile”- ma richiedono una capacità di guida fuori dal comune.
Nelle drone-racing vengono impiegati mini-droni (le dimensioni oscillano generalmente tra gli 80 mm e 250mm) particolarmente veloci e maneggevoli (la velocità può variare dai 50 km/h ai 100 km/h nei modelli più avanzati), attribuiti indispensabili per trionfare, dotati di un sistema FPV (FPV (First Person View o Visuale in prima persona) che rende l’esperienza di guida unica nel suo genere ed estremamente divertente.
Indossando un paio di occhiali speciali (“smart glasses”) che permettono di visualizzare le immagini riprese in tempo reale dalla telecamera, il pilota ha la sensazione di essere fisicamente a bordo del velivolo durante il volo.
Chi si cimenta in questo tipo di competizioni ha già maturato generalmente una notevole esperienza sul campo. Gli incidenti dettati dall’alta velocità o dalla complessità delle manovre da effettuare rendono le corse con i droni ad alto rischio “crash”.
Come sempre, dunque, se il mondo delle corse “stuzzica” il tuo interesse, è meglio iniziare con mini-droni poco costosi. Sarebbe davvero un gran peccato veder gettare in fumo un investimento importante a causa di un banale incidente. In tal senso, fortunatamente, il mercato offre una vasta gamma di modelli a prezzo contenuto tra cui scegliere per farsi le “ossa”
Recentemente sono nati dei veri e propri campionati mondiali che si svolgono periodicamente in vari Paesi che radunano un numero crescente di sportivi ed appassionati.
Per quanto riguarda l’Italia, le attuali norme fissate dall’ ENAC impongono lo svolgimento di queste competizioni solo in campi di volo autorizzati e dopo aver conseguito alcune specifiche licenze (abilitazione al volo da parte dell’Aroclub e la licenza FAI). Molti appassionati chiedono a gran voce di “alleggerire” questi vincoli per consentire ai piloti italiani di poter gareggiare alla pari con quelli degli altri Paesi.